Paura & Amore

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  1. ~H e r m o s a~
     
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    Arya Anne Carter


    Mi strinsi al collo di Esme, che mi aveva presa in braccio, con tutte e forze che mi erano rimaste nel corpicino. Le gambe le avevo strette e quasi incrociate attorno alla sua esile vita. Avevo invece nascosto il viso sporco di polvere e terra, ancora solcato dal passaggio della lacrime, nel suo petto e non avevo più aperto gli occhi da quando eravamo partite.
    Avevamo salutato Arthur e la signora Cullen mi aveva preso fra le braccia conducendomi verso casa sua a passo lento. Avevamo camminato nel posto per una decina di minuti e nonostante avessi tenuto gli occhi chiusi mi ero goduta l'infinità di rumori che vi era nel bosco.
    -Il..Il mio papà mi ha insegnato a passeggiare fra i cervi senza spaventarli...- sussurrai con la boccuccia premuta contro le sue vesti a metà della nostra camminata.
    Ogni cosa sembrava ricordarmi mio padre e non potevo fare a meno di parlarle. La donna, però, da quando aveva sentito che erano stati dei cattivoni incappucciati ad uccidere mio padre si era fatta taciturna e pensierosa. Mi consolava dandomi di tanto in tanto qualche carezzina sulla schiena ed aggiustandomi i capelli lunghissimi e sciolti dietro le orecchie.
    Una volta arrivati davanti alla grande casa, alzai appena la testa osservando le tante vetrate che la circondavano. Puntammo subito al bagno, dopo essere passati per la porta d'entrata, la casa sembrava vuota. Non vi era nessun suono all'interno né domestico né umano.
    La signora Cullen mi sedette sul bordo della vasca e con un' asciugamano ed un po' d'acqua calda cominciò a lavarmi il visetto sporco.
    -Ma adesso... Uccideranno anche me...- sussurrai osservandola con i miei penetrantissimi occhioni preoccupati.
     
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  2. PiperH
     
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    Esme Cullen

    Non una sola parola era ancora uscita dalle labbra della vampira dai capelli color caramello,da quando era chiaro che il problema erano i Volturi molti pensieri avevano affollato la sua mente "naturalmente" analitica.
    Camminava lenta,gli occhi socchiusi,immersa nei rumori della foresta e cullata dal battito rapido del cuoricino di Arya.Entrarono in casa,certa che fosse vuota,si diresse direttamente nella grande stanza da bagno,mise la piccina a sedere sul bordo della vasca da da bagno,prese un asciugamano,ne bagnò un lembo con l'acqua calda e cominciò a pulirle il visetto sporco di terriccio." Arya ,tesoro" esordì con voce greve,parlando finalmente,dopo parecchi minuti. "Fidati di me,ti prometto che ..non permetteremo a nessuno di farti del male;ti proteggeremo e se vorrai potrai restare a casa con noi,non sarai mai sola" le mostrò il più amorevole dei sorrisi e i suoi occhi più dorati,mentre si sporgeva verso di lei e posava le labbra sulla fronte della piccina,in un bacio amorevole." Ti fidi di me?". domandò infine la vampira,porgendole la mano,il palmo rivolto verso l'alto affinchè lei potesse afferrarla

     
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  3. ~H e r m o s a~
     
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    Arya Anne Carter


    -Sì.- sussurrai in tono deciso afferrando la sua mano come se fossi stata già adulta. -Di te mi fido.- annuii a quelle parole osservandola con i miei occhioni grandi e profondi.
    -Ma tu lo sai chi erano quelli che hanno ucciso il mio papà?- domandai dopo che avevo osservavo una certa espressione nei suoi occhi. Come se avesse già capito di chi mi parlassi quando avevo solo nominato quelle quattro figure incappucciate di nero.
    Dopo avergli lasciato la mano mi sporsi di lato per potermi osservare allo specchio. Adesso il mio visino era completamente pulito peccato che i miei vestiti si erano lacerata e sporcati durante la mia corsa forsennata per la vita.
    -Io non voglio più essere sola...- sussurrai malinconica abbassando il viso ad osservarmi le mani -Tutti mi lasciano...- un sussurro appena udibile alla vampira lasciò le sue labbra e vibrò nell'aria.
    Passarono alcuni minuti e non vi fu altro suono se non quello del mio stomaco che brontolava per la fama. Mi mordicchiai il labbro inferiore, non volevo chiederle del cibo avevo paura di essere scortese, così cercai un discorso da fare in modo che non sentisse il mio stomaco brontolare.
    -Vivi da sola in questa grande casa, Signora Esme?- domanda sorridendole delicatamente.
     
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  4. PiperH
     
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    Esme Cullen


    "Sono contenta di sentirlo" sussurrò la mora con voce setosa e melodiosa,si alzò in piedi e ripose l'asciugamano."Sai cosa pensavo? che in cucina ho dei biscotti che credo ti piacerebbero proprio!" propose udendo il brontolio del suo stomaco,ah l'innocenza dei bambini ,Esme ne era assolutamente conquistata." Non preoccuparti per i vestiti ..sono sicura di avere dei vestiti puliti della tua toglia la raggiunse ,posandole le manine sulle spalle,osservò il suo visino dal riflesso nello specchio dinanzi a loro e in quel momento seppe di volerle già bene e che avrebbe fatto ogni cosa per rendere il resto della sua esistenza,più felice.Fù un fattore istintivo ed inspiegabile o forse fin troppo comprensibile.

    E arrivò infine la domanda,la domanda più difficile di tutte e fu allora che il silenzio calò
    "Si ,so chi sono e penso che sia stato commesso per errore " non aveva la forza di dirle ciò che pensava,non voleva dirle che il padre non c'era più a causa della sua natura.
    Seguì il suo repentino cambiamento di discorso e le rispose,quasi con gioia"Puoi chiamarmi solo Esme,cara Arya,comunque No,ho una famiglia piuttosto numerosa e sono sicura che saranno molto felici di conoscerti" raggiunse l'uscita della stanza da bagno,le mani sui fianchi ed un espressione furba"Avrai il tempo di conoscere tutto ..però mi sembra il caso di mettere a tacere il tuo stomaco,cosa dici?" ridacchiò pronta a scortarla al piano di sotto,


     
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  5. ~H e r m o s a~
     
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    Arya Anne Carter


    Oh quindi vi era altra gente! Questo mi fece sorridere, non vedevo l'ora di conoscerli tutti! Ero davvero una curiosona inguaribile!
    -E gli altri sono come te, Esme?- domandai innocentemente per poi prenderle la mano istintivamente stringendogliela con forza.
    -Anche il mio papà è, cioè era, come te. Credo si dica vampiro. Si lui era un vampiro da tantissimo tempo...- annuii con venerazione parlando del mio defunto padre.
    -Però mi ha detto che la mia mamma non era come me, era umana. Per questo non è stata abbastanza forte ed è morta. Però ha detto che mi volevo tanto bene, mi ha voluto bene finchè è rimasta in vita...- raccontai tutto mentre mi osservavo attorno camminando nel corridoio ampio.
    -Oh, si...- annuii mente le guance mi si coloravano di rosso -...In effetti ho molta fame, mi piacciono i biscotti al cioccolato. Il mio papà me li dava sempre. Diceva che non era giusto che bevessi solo sangue. Dovevo provare a mangiare anche altre cose..- sorrisi per un attimo serena a quei ricordi.
     
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  6. PiperH
     
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    Esme Cullen


    Gli altri,sorrise al pensiero della sua bella famiglia,certo non poteva che considerarsi fortunata per avere tutti loro
    "sono come me e a dire il vero c'è anche una bambina,proprio come te"
    pensò a nessie e a quanto probabilmente avrebbe gradito la compagnia di Arya "così potrete giocare insieme" prese la sua manina ,così da poterla guidare meglio attraverso la grande casa.
    Ascoltò quanto aveva da dire sulla sua mamma,non aveva naturalmente ricordi di lei ma il padre aveva mantenuto vivo il ricordo della donna,doveva essere un brav'uomo certamente.
    "Sono sicura ,assolutamente certa che la tua mamma ti ha amato tanto,di un amore tesoro,che ti accompagnerà e proteggerà per tutta la vita . . certe cose non si cancellano".
    spiegò con sentimento ,credendo fermamente in ciò che diceva sull'amore e la protezione che l'amore offriva,la protezione più forte di tutte.
    " e biscotti sia " giunti in cucina,aiutò la piccina a sedersi su uno degli sgabelli e si affrettò a preparare il piatto con i biscotti al cioccolato ed un bel bicchiere di latte che posò sul tavolo,dinanzi ad Arya . " Gli ho preparati io sai?amo fare i dolci,forse una volta di queste potremmo prepararli insieme i biscotti che ti piacciono tanto"
    propose sedendosi al suo fianco " volevo domandarti Arya,sei a conoscenza di qualcuno che dovrebbe essere avvertito di ciò che è accaduto,pensi che il tuo papà volesse che tu andassi da qualcuno in caso di sua assenza?" era giusto chiederlo,per quanto avrebbe amato averla con se,non poteva non fare questa domanda. Isintivamente guardò l'orologio da muro appeso sulla colonnina all'ingresso,recitava le 15 :ben presto carlisle sarebbe tornato a casa." presto sarà a casa mio marito,non devi preoccuparti ..lui è una persona meravigliosa,credo proprio che ti piacerà" chi non amava carlisle d'altronde?!

     
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  7. ~H e r m o s a~
     
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    Arya Anne Carter


    Al sentire le sue parole subito scattai sull'attenta osservandola con interesse.
    -Davvero? C'è un'altra bambina come me?- saltellai sul posto incredula e felicissima mentre continuavo a stringerle le mano.
    -Anche io amerò sempre la mia mamma, il mio papà diceva che era uguale uguale a me!- e mi indicai il petto con un sorrisone.
    -Davvero sei così brava?- domanda ma era quasi più un' esclamazione che una vera e propria domanda.
    -Sì sì sì ti prego, voglio imparare anche io! Voglio fare la pasticcera da grande!- con esultanza sempre crescente cominciai a mangiucchiare i buonissimi biscotti al cioccolato.
    -Ma perchè cucini biscotti se poi voi vampiri non li mangiate?- una domanda mi sorse spontanea ma subito mi serrai la bocca con una manina. -Scusa-
    -Uhm...- cominciai a pensare subito dopo che mi porse la domanda.
    -Mio papà parlava qualche volta di un suo amico, senza mai dirmi però dove fosse. Diceva che era uno dei vampiri migliori al mondo. Un suo vecchio amico, faceva il medico. Credo si chiamasse Dr. Carl... Carlisle, forse...- annuii con la boccuccia piena pulendomi col dorso della mano.
    -Lo conosci?- chiesi sorridendole contenta.
     
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  8. PiperH
     
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    Esme Cullen


    Rise dolcemente osservando il sollievo di sapere che c'era un altra bambina per casa,poteva capirla d'altronde.
    "Esatto,un altra bambina ..proprio come te,ed è per lei che cucino qualche volta!Diventerai un ottima pasticcera,avremo il tempo di esercitarci mia cara.."
    .ridacchiò la bella Esme rispondendo alla sua curiosità " puoi parlare liberamente tesoro" le confidò facendole l'occhietto prima di alzarsi e tirare fuori dal forno spento,una torta al cioccolato,naturalmente ancora intera,ne taglio una fetta piccola che mise su di un tovagliolo di carta rosso e la offrì alla piccina.
    Dunque suo padre aveva già pensato a qualcuno a cui affidarla o quanto meno che si prendesse cura di lei in caso di sua"dipartita" ma fu l'identità della persona a lasciarle la vampira senza parole,fatto più unico che raro." Lo conosco " confermò con un filo di voce" da più di 100 anni" lo sconcerto si era trasformato in un sorriso,le cose si sarebbero aggiustato,era scritto." Il dottor Carlisle Cullen,lo conosco perchè ..beh siamo sposati ed è lui che stiamo aspettando adesso" spiegò in poche parole,in un tono semplice e affabile,mentre intenerita sfiorò la punta del nasino della piccina,accidenti era davvero irresistibile.




     
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  9. ~H e r m o s a~
     
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    Arya Anne Carter


    Con un sorrisone senza riuscire a resistere al suo stomaco brontolante affondò la boccuccia anche nella fetta di torta al cioccolato che la donna dai capelli color miele le aveva messo sotto al naso.
    E quindi non solo vi era un'altra bambina in casa, almeno non si sarebbe sentita sola, ma il famoso dottore tanto amico del padre viveva lì.
    Come se il destino dopo tanti scherzi aveva cercato di farle andare dritto qualcosa, bhe era ora. Sedendosi per bene sulla sediolina sorrise nel sentendosi toccare il piccolo naso.
    -Davvero sei sua moglie? Allora posso restare qui?- l'entusiasmo della bambina era completamente palpabile nell'aria.
    -E lui è tanto bravo quanto diceva mio padre?- sussurrai curiosissima finendo di mangiare la torta e pulendomi per bene il visetto e le manine.
    -Potrò mangiare sempre cosa normali se vivrò qui? Mio papà mi faceva bere il sangue come... Uhm...- mi fermai cercando le parole giuste -Come si beve l'acqua ad un pasto...- scossi il visino non sapevo se ero riuscita ad essere chiara.
     
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  10. Charlotte Bless«
     
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    Carlisle Cullen


    Parcheggiare nel vialetto era la mossa giusta per non far arrabbiare la mia Esme:niente macchie d'olio sul vialetto,nessun ingombrante auto all'ingresso,era il primo passo per compiacere una moglie.

    In cucina,con Nessie,fu subito chiaro il battito cardiaco "anomalo" della piccina e fu lampante il profumo unico della mia dolce Esme.Scesi dall'auto e a passo svelto raggiunsi la cucina.
    "Le mie signore preferite alle prese con del cibo,cosa posso chiedere di più?" domandai facendo il mio ingresso nella grande cucina "linda"

    Ma su qualcosa sbagliavo,non era Nessie la bambina." ah ..ma abbiamo ospiti" il sorriso non si spense affatto.Mi avvicinai alle due donne,diedi un bacio sulla guancia ad Esme e mi rivolsi alla più piccola " Ciao..io sono Carlisle e tu piccolina?" domandai accomodandomi su uno degli sgabelli,i gomiti appoggiati sul tavolo e l'attenzione rivolta al piccolo angelo che stava facendo ridere la mia Esme.




     
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  11. PiperH
     
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    Esme Cullen


    Desiderava fermarsi a forks e come poteva esme anche solo pensare di dire no?impossibile!

    "Sarei davvero felice se tu restassi qui" chiarì Esme con assoluta sincerità,la accoglieva con vero piacere.
    " Si,Carlisle è davvero un brav'uomo ...riesco a capire perchè il tuo papà aveva tanto fiducia in lui e ne ho anche io,devi stare tranquilla" in più di trecento anni di vita Carlisle aveva conosciuto molti vampiri e molti di loro erano diventati suoi amici bastava vedere tutti i vampiri accorsi per testimoniare.

    "Potrai mangiare cibo normale tutte le volte che vuoi,mi farà piacere cucinare per te "
    rispose senza problemi la vampira,stava per aggiungere altro quando Carlisle fece il suo ingresso portandosi dietro il suo sorriso smagliante;prese posto affianco ad esme ,quest'ultima posò con dolcezza la mano destra sul suo avambraccio prima di spiegare brevemente" lei è Arya . .la figlia di un tuo vecchio amico ,è venuta a trovarci" il suo tono era serio,ovviamente c'era altro ed era tutto nascosto nel suo tono solenne e scuro,Carlisle avrebbe capito e proprio per questo non avrebbe chiesto,non ora.




     
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  12. ~H e r m o s a~
     
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    Arya Anne Carter


    -Ciao Dottor Carlisle, io sono Arya. Arya Anne Carter. Figlia di Anne Moster e Nathan Carter- sorrisi porgendogli la mia manina in attesa che la stringesse come fanno gli adulti veri e proprio. Il nome di mia mamma era stato scritto a caratteri cubitali su tutti i giornali di Seattle quando era sparita incinta di me e poi trovata morta.
    -Mio padre mi ha molto parlato di te... Certo... Prima che venisse ucciso...- completai la frase con la tristezza negli occhi.
    Fui costretta a chinare il visetto cercando di non scoppiare a piangere nuovamente e così cambiai discorso.
    -Mio padre mi ha sempre raccontato che sei un dottore brillante, come fai a curare le persone senza cibarti di loro?- domandai curiosissima piegando la testa di lato.
    -Il sangue, anche se ne bevevo poco, è molto molto dolce e buonissimo...- annuii con convinzione alle mie stesse parole.
     
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  13. Charlotte Bless«
     
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    Carlisle Cullen

    Guardai Esme cercando di capire cosa stesse accadendo .Fu la piccina a spiegarsi e lo fece perfettamente. Arya Anne Carter,figlia di Nathan,rammentavo perfettamente Nathan ovviamente,l'avevo visto l'ultima volta in un tempo relativamente breve,quanto meno dal punto di vista di un vampiro.
    "Nathan era un mio ottimo amico,ci siamo incontrati proprio qui a Forks,molto molto tempo fa" era triste e ingiusto tutto questo." Mi dispiace tanto per i tuoi genitori Arya,non doveva accadere "allungai le mani,prendendo entrambe le sue e le strinsi con dolcezza" non ti dirò di non piangere se è quello che desideri,è giusto sfogarsi come credi sia meglio piccolina." cercai un contatto con i suoi occhi,chinai lievemente il capo ed una volta trovato sussurrai "Ma se conoscevo bene il tuo papà,sono sicuro che lui desiderava la tua felicità e gioirebbe nel saperti al sicuro adesso" le offrì comprensione oltre a parole naturalmente compassionevoli."Non essere triste dolce Arya,perchè anche lui..adesso sta bene,è in un posto molto più bello di questo..è con il signore,dove vanno i giusti "la fede mi aveva dato nei momenti più bui la speranza e speravo che per lei avrebbe fatto lo stesso,se non oggi in un futuro non troppo lontano.

    "è vero,sono un dottore.Beh non è stato facile Arya,ho dovuto fare tantissima pratica e adesso quasinon lo sento" confermai sfoderando ora un sorriso genuino
    " un giorno potresti riuscirci anche tu ..ci vuole solo tanta tanta volontà" le feci l'occhiolino prima di aggiungere osservando con curiosità i biscotti " ma ora dimmi...i biscotti della mia esme sono belli proprio come appaiono?" chiesi con assoluto divertimento ,voltandomi verso la mia Esme per sfiorarle il suo delizioso nasino sottile.



     
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  14. PiperH
     
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    Esme Cullen


    Silenziosa ascoltai le parole di conforto di Carlisle.Non c'era modo migliore per descrivere l'uomo che era.La sua figura incarnava tutto ciò che di bello un uomo doveva possedere per definirsi veramente umano ed in qualche tutto questo era buffo,perchè il Carlisle umano,era ufficialmente molto più di trecento anni fa;mi trovai a ringraziare dio perchè mi aveva permesso di conoscerlo ed accompagnarmi all'animo di uno dei suoi angeli più fedeli..sorrisi nel pensare questo,come una ragazzina innamorata prima di farmi schiacciare dal peso e la tristezza della situazione.
    Presi un inutile e bellissimo respiro mentre mi fissavo le mani perfettamente curate e pallide.
    "Sei una brava figlia Arya.." sussurrai senza tuttavia guardarla colpita dal coraggio delle sue idee.


     
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  15. ~H e r m o s a~
     
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    Arya Anne Carter


    -Andrò anche io in quel posto quando diventerò vecchia? Raggiungerò mio padre e mia madre? Basterà che avrò fede?- sussurrai sorridendo felice a quell'idea.
    -Oh Dottore! Sono tanto buoni quanto appaiono! Anzi di più, molto più buoni! Anche se io ci metterei più burro, in fondo io non ingrasserò mai, vero?- ammiccai sorridente lasciando che quella spontanea battuttina uscisse dalla mia boccuccia.
    Osservandoli insieme e così sorridenti divenni felice, anche se una parte di me si perse a pensare alla mia vecchia famiglia. Mia madre e mio padre naturali.
    -Ma...- alzai il viso per poter osservare sia Esme che il Dottore negli occhi, in modo da poter vedere se per caso non avessero voluto dirmi la verità.
    -E' stata colpa mia se mio padre è morto?- domandai seria con la testardaggine di chi esige una risposta.
    -Non ho mai visto altri come me in giro...- convenni risolutamente aspettando una loro risposta.
     
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